L'Efeso club
Le Prime Cinture nere dell'EFESO E' impossibile fare stime precise, ma dal 1972 ad oggi fra le due e le tremila persone sono venute ad imparare il Karate dal Maestro Balzarro e dai suoi allievi. Per molti di questi il karate ha rappresentato solo una fase della loro vita, e sono ora passati ad altro, alcuni continuano ad allenarsi col Maestro Balzarro, alcuni hanno aperto loro scuole di Karate. Tanti sono arrivati alla cintura nera. |
E' impossibile citare qui tutte le cinture nere dell'Efeso, sono tantissime, ci limiteremo alle prime cento, i primi allievi del Maestro Balzarro.
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Il Maestro Balzarro apre la Palestra Efeso nella primavera del 1972, all'inizio vi insegnava Karate assieme al Maestro Ruffini; altre attivita' erano il Judo, col Maestro Piazzi, e la ginnastica, col Prof. Febbo. L'Efeso era la piu' grande palestra di karate che veniva aperta nella citta'; nel 1972 il karate era praticamente sconosciuto a Bologna, la cultura fisica e l'allenamento del corpo non erano entrati nella mentalita' corrente, cose come il fitness e l'aerobica non esistevano. Il contesto era molto diverso da quello cui siamo abituati oggi, ed il Maestro Balzarro, con la sua palestra, per molte cose e' stato un precursore. |
All'Efeso si pratica il karate stile Shotokan come Balzarro lo ha appreso da Hiroshi Shirai, suo maestro. In quel periodo si faceva un allenamento puramente tecnico, cui veniva aggiunta una seduta settimanale di lavoro aerobico ( corsa ) e, in certi casi, un allenamento specifico con i pesi. Molto lavoro sui fondamentali, molti kata, combattimenti preordinati, poco combattimento libero, e questo solo ad un certo livello, quando l'allievo aveva una base tecnica solida. L'allenamento oggi si e' evoluto verso una maggior cura della preparazione atletica ed e' piu' rivolto a risultati agonistici. |
I primi allievi del Maestro Balzarro avevano iniziato il karate altrove, ma all'Efeso progredirono velocemente, le prime cinture nere furono: Luigi Fiocco, Cesare Abis, Gilberto Sedioli, Gianni Meninno, Giuseppe Pudioli, Marcello Galli e Paolo Mazzoli. |